martedì 30 ottobre 2018

Challenge LPS di ottobre: La bambina senza nome di Marina Chapman

Per la challenge di ottobre ci è stato chiesto di leggere un libro scritto da un autore che non sia italiano, americano oppure inglese, io ho scelto questo. L'autrice è colombiana.

Titolo: La bambina senza nome
Autrici: Marina Chapman,Lynne Barrett-Lee,Vanessa James
Traduttore: A. Carena
Editore: Piemme
Collana: Pickwick
Pagine: 318 p., Brossura
EAN: 9788868367206

TRAMA
"Avevo quattro anni e stavo sgranando piselli nell'orto vicino a casa. È uno dei primi ricordi che ho di me stessa. Una mano mi afferra, mi schiaccia uno straccio sulla bocca e il cielo diventa nero. Poi i miei rapitori mi hanno abbandonato nella giungla colombiana. Rammento rumori terrificanti tutto intorno e la sensazione di soffocare, con tutta quella vegetazione che mi sovrastava. Cercavo la strada di casa, mi sentivo intontita, spaventata e affamata. A un tratto mi sono vista circondata da un branco di scimmie. Mi hanno accolta e per cinque anni ho vissuto con loro. Fino a quando due cacciatori mi hanno trovata. Ho conosciuto così tanta cattiveria da allora che mille volte ho rimpianto quel giorno. Mi ci sono voluti anni per ritrovare la strada, una qualunque strada, che mi portasse alla libertà."

LA MIA RECENSIONE
Il racconto della vita di questa signora, mi ha colpito davvero, ne ha passate davvero tante. Dapprima rapita e abbandonata nella giungla, in colombia, è riuscita a sopravvivere seguendo una famiglia di scimmie e comportandosi, per cinque anni, in tutto e per tutto come loro. All'inizio spera che qualcuno venga a riprenderla, ma con il passare del tempo le sue speranze cominciano a diminuire fino a esaurirsi del tutto. Ormai non è più una bambina, si sente a tutti gli effetti parte del loro gruppo. Ad ogni minimo rumore si nasconde in un'albero cavo e il suo unico pensiero è sopravvivere e trovare da mangiare. Arrampicarsi sugli alberi e camminare a quattro zampe per lei non è più un problema. Ma l'inaspettato arrivo di una ragazza nella giungla, la porta a riconsiderare il suo aspetto e il suo modo di essere. Seppur diffidente, la segue e si ritrova in un villaggio di esseri umani. Dopo così tanti anni nella giungla, lontana da qualsiasi contatto con persone, si rende conto che non esistono solo gli animali, ma anche adulti e bambini che formano a tutti gli effetti una vera famiglia, proprio una cosa simile a quella che prova lei, con la sua famiglia di scimmie.

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