Autrice: Daria Bignardi
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Pagine: 192 p.
EAN: 9788804673156
TRAMA
Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un'idea mi ha trapassata come un raggio dall'astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l'ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un'idea che avevo da tutta la vita. "Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente" dice Lea, la protagonista della storia.
Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice.
"Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo." Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore?
Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.
Daria Bignardi
LA MIA RECENSIONE
Lea a 49 si sente diagnosticare un tumore al seno. La sua vita di musicista cambia radicalmente, nulla però sconvolge quella di Shlomo, il marito ebreo con cui vive. Lui prende tutto alla leggera, sembra che la malattia della moglie non lo preoccupi poi tanto. Questa cosa ferisce Lea che sopporta tutto in silenzio, per il bene dei figli. Per loro vuole continuare la vita nel modo più normale e serena possibile. Quando però ad una seduta di chemioterapia incontra Luca, anche lui ammalato di tumore, le cose cambiano. Si accorge che nonostante la differenza d'età (ha ben 17 anni in meno rispetto a lei), ritrova la sensibilità e la bontà che non vede più nel marito. I due infatti riescono a scherzare anche sulla malattia che li accomuna, ad alleggerire la situazione anche quando la chemio le fa perdere i capelli e non si sente più adeguata, desiderata.
Il romanzo è scritto tutto in prima persona dal punto di vista di Lea e il lettore ai ritrova fin da subito all'interno della sua storia, vivendo con lei le difficoltà della malattia e le incomprensioni con il marito, che nonostante tutto lei continua ad amare.
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